I CROSTACEI
I crostacei sono organismi acquatici
caratterizzati dall'avere appendici articolate, cioè costituite
da pezzi mobilmente congiunti fra loro. Il corpo e rivestito
da un involucro duro impregnato di sali minerali, che nei crostacei
di maggiori dimensioni, importanti dal punto di vista commerciale,
formano una robusta corazza. Questo guscio rigido non si accresce
con L'animale, ma viene cambiato stagionalmente nel periodo della
"muta".
In questo particolare momento il guscio si spacca lungo determinate
linee e L'animale molle con rapidi movimenti fuoriesce idratandosi
rapidamente ed aumentando così di dimensioni. Successivamente
si ha la deposizione di sali minerali e si riforma un nuovo guscio.
La muta rappresenta un periodo molto delicato nella vita dei
crostacei che rimangono privi di protezione e pertanto si ritirano
in luoghi nascosti. Le mute
sono più frequenti allo stato giovanile. I crostacei marini
sono circa ventiseimila, di dimensioni molto variabili, da microscopiche
a qualche decina di centimetri; spesso presentano il primo paio
di zampe trasformate in robuste pinze o "chele", utilizzate
dall'animale per la difesa e per l'offesa. I crostacei importanti
commercialmente appartengono per la maggior parte (fa eccezione
la pannocchia o canocchia) al gruppo dei "decapodi":
sono per lo più carnivori, sia che catturino le prede
o che si nutrano della carne di animali morti. Ve ne sono pero
alcuni che si cibano di alghe o detriti trovati nei sedimenti.
I sessi sono separati e la fecondazione e interna. Spesso le
femmine fissano le uova deposte sulle loro appendici addominali
ove restano fino al momento della schiusa.
Lo sviluppo e indiretto, cioè prima di assumere l'aspetto
adulto, il crostaceo attraversa
stadi diversi di sviluppo assumendo forme molto diverse. I Crostacei
decapodi si dividono in "natanti" e "reptanti"
a seconda del modo di spostarsi: infatti la locomozione avviene
nel primo gruppo mediante il movimento delle appendici addominali
modificate per il nuoto, mentre i reptanti usano le zampe per
gli spostamenti sul fondo. I crostacei, a seconda della specie,
vivono fra gli scogli dei litorali, su fondo roccioso, sabbioso
o fangoso, da pochi centimetri di profondità a diverse
centinaia di metri. Alcuni possono restare all'asciutto per qualche
tempo, altri si affondano nel fango molle sul quale vivono.

I crostacei commestibili possono essere così divisi:
decapodi macruri, decapodi brachiuri, stomatopodi.
MACRUIRI
Crostacei con addome lungo, disteso terminante con una pinna
caudale a forma di ventaglio / (es. aragosta). Il nome macruri
deriva da macros=grande,
lungo e oura=coda.
BRACHIURI
Crostacei con addome breve ripiegato sotto il capotorace, privo
di ventaglio caudale terminale (es. granchio). Il nome brachiuri
deriva da brakus=breve e oura=coda.
STOMATOPODI
Crostacei con due appendici boccali foggiate a guisa di chele
rapitrici costituite di un articolo mobile dentato che si ripiega
sul segmento seguente, come una lama di coltello (es. pannocchia).
Il nome stomatopodi deriva da stoma=bocca e pous-podos=piede.
I VALORI NUTRIZIONALI
La carne dei crostacei ha una composizione simile a quella
del pesce magro. Per ogni 100 grammi di parte edibile, cioè
di polpa privata di scarto, il contenuto in acqua oscilla tra
80-82 grammi mentre quello in grassi, molto basso, tra 1-2 grammi.
Anche le proteine, come quelle dei pesci sono di elevata qualità:
nei crostacei il loro contenuto oscilla tra i 14 e i 17 grammi
ogni 100 grammi di parte edibile. Nei crostacei c'è da
segnalare un contenuto in colesterolo più elevato che
nei molluschi e nei pesci. I gamberi ne possono, contenere da
95 a 180 mg ogni 100 grammi di parte edibile. I crostacei sono
una buona fonte di zinco, magnesio, iodio e ferro.
CANOCCHIA
Detta anche pannocchia, ha una colorazione bianco-grigiastra,
simile alla madreperla, con due caratteristiche macchie ovali
bruno-violacee sulla coda (telson). Vive sui fondi sabbiosi,
fangosi o detritici costieri, spesso in prossimità della
foce dei fiumi o dello sbocco dei canali. Raggiunge profondità
fino a 200 metri, ma generalmente gli esemplari vengono rinvenuti
tra i 10 e i 50 metri. La canocchia e solitaria e fossoria, cioè
vive durante il giorno in gallerie scavate nel fondo da cui esce
o a causa di forti mareggiate o durante la notte alla ricerca
di cibo o per scopi riproduttivi in primavera. Ha sessi separati
e la fecondazione e interna. Si nutre di piccoli pesci, di organismi
morti o di detriti. E ampiamente distribuita in tutto il Mediterraneo
e nell'Atlantico Orientale dalle Isole Britanniche all'Angola.
Viene generalmente catturata con le reti a strascico.
GAMBERO
Il termine gambero e molto generico: infani sotto questa denominazione
vengono accomunate specie diverse. Ve ne sono moltissimi nelle
nostre acque, da pochi centimetri fino a profondità altissime.
Le loro zampe hanno diverse funzioni: quella della deambulazione,
e in questo caso si chiamano organi ambulacrali, e quella di
afferrare il cibo, e in questo caso si chiamano prensili. I gamberi
hanno poi particolari arti bifidi per lo spostamento a nuoto
e, nella femmina, per reggere le uova sotto il ventre. I sessi
sono separati e la fecondazione e interna. Si nutrono di detriti
che trovano nel fango. La pesca viene effettuata con reti a strascico.
MAZZANCOLLA
Ricorda certamente come aspetto il gambero, ma e di dimensioni
molto più grandi: può raggiungere i venti centimetri
di lunghezza. Il capo presenta un rostro accentuato e robusto,
superiormente seghettato,
e una coppia di antenne molto lunghe. La parte addominale e racchiusa
da placche molto forti e resistenti. La mazzancolla si trova
dai venti ai cento metri di profondità. Di giorno vive
sepolta nei fondi costieri, in acque salmastre e in zone prossime
alle foci dei fiumi con fondale detritico; di notte esce per
alimentarsi prevalentemente di animali morti e piccoli organismi.
Si accoppia in primavera e la deposizione delle uova avviene
nei mesi estivi. La pesca delle mazzancolle viene effettuata
con reti e strascico.
CICALA DI MARE
Detta anche magnosa o, negli esemplari più piccoli,
magnosella, la cicala di mare è di colore giallo carico,
con il cefalotorace ampio e la coda articolata in segmenti. Può
raggiungere il peso di un paio di chili per una lunghezza di
circa 40 centimetri. Vive in ambienti rocciosi con spaccature
buie o almeno in penombra dove riesce a mimetizzarsi abbastanza
bene. Si riproduce in primavera-estate e raccoglie le uova sotto
il ventre dove restano ben fisse. Pescare la cicala di mare quando
è pregna costituisce indubbiamente un grave danno ecologico.
ASTICE
Detto anche lupicante, lupacante, elefante di mare, grillo,
longobardo, etc. E
il crostaceo più grosso dei nostri mari. Può raggiungere
diversi chili di peso e lunghezza notevole. La caratteristica
principale dell'astice è rappresentata dalle sue chele
che sono di grandezza diversa.
Anteriormente, sopra alle articolazioni delle chele, vi sono
due antenne sottili, lunghe e rossastre. La polpa dell'astice
e molto simile a quella dell'aragosta ma di qualità inferiore,
perché filacciosa e dura. Questo crostaceo e molto comune
nel mar Adriatico, infatti preferisce il fondale sedimentoso
caratteristico di questo mare. In Italia la pesca dell'astice
su larga scala non e molto praticata perché non esistono
quantità notevoli di questi crostacei. Essi restano solitamente
ammagliati nei tramagli e nei sacchi delle reti a strascico dei
pescherecci.
SCAMPO
Ha uno scheletro rigido esterno, una colorazione rosata con
sfumature gi allo-arancione.
Può raggiungere una lunghezza massima di 24 centimetri
ma e piuttosto comune in taglie di 10-19 centimetri. Vive nei
fondali fangosi o sabbiosi tra i 20 e 800 metri di profondità.
Si nutre all'alba e al tramonto
mentre il resto del tempo lo passa in gallerie scavate da lui
stesso nel fondo. Lungo il corpo dello scampo sono presenti delle
appendici con differenti funzioni: le antenne fungono da sensori,
le appendici masticatorie per manipolare l'alimento, le chele
per la presa dell'alimento. Le appendici locomotorie servono,
invece, durante l'accoppiamento e nelle femmine per trasportare
le uova; quelle natatorie formano la coda. La pesca degli scampi
avviene soprattutto in primavera e in estate, al tramonto o nelle
notti di plenilunio.
GRANSEOLA
Ha un corpo centrale a forma di cuore, un colore che varia
su diverse tonalità di rosso e 10 zampe molto lunghe,
sproporzionate alla grandezza del corpo. La coppia di quelle
anteriori e trasformata in due chele, più vistose che
pericolose, in grado di mettere in soggezione un pescatore poco
esperto. La granseola vive su fondali detritici, da pochi metri
di profondità fino a un centinaio di metri. Può
essere, quindi, pescata sia con nasse e tramagli, sia con reti
a strascico. Si ciba di piccoli organismi che vivono sul fondo
marino e di pesci morti.
MOECA
Con il termine moeca (al plurale moeche) si identifica in
dialetto veneto il granchio locale in fase di muta quando cioè,
liberatosi dall'esoscheletro
allo scopo di accrescersi, si presenta ancora tenero apprestandosi
ad acquisire una nuova "corazza". La pesca del granchio
ripario per la produzione di moeche e un'attività esclusiva
delle lagune venete, e in tale contesto acquisisce una grande
rilevanza economica ed occupazionale. L'attività dei moeccanti
e concentrata per lo più in due periodi dell'anno: da
fine gennaio a maggio e da fine settembre a fine novembre. Questa
delimitazione temporale può variare a seconda delle condizioni
metereologiche, che influenzano il momento e la durata del periodo
di muta dei granchi e in base al sesso della moeca. La produzione
e generalmente concentrata sulle moeche di granchio maschio (considerata
più redditizia di quella effettuata con le femmine) la
cui muta avviene in autunno ed in primavera. Le femmine, invece,
mutano durante la stagione riproduttiva (l'estate) essendo necessario
che la corazza sia morbida perché il maschio le possa
fecondare I granchi vengono pescati per mezzo di reti da posta
fisse, le trezze.
ARAGOSTA
Ha un corpo molto robusto, irto di spine e spunzoni. Anteriormente
presenta lunghe antenne bicolori, gialle e rosse a tratti, che
hanno la funzione
di organi sensoriali e che si attaccano al cefalotorace mediante
due tronconi tozzi e spinosi. Sembra che, sfregando questi tratti
con il
cefalotorace, l'aragosta emetta anche così quel suo classico
crepitio. Il colore varia da un rosso più o meno acceso
ad un viola intenso con piccole macchie chiare. L'aragosta può
raggiungere dimensioni molto grandi con un peso massimo attorno
agli 8 kg. Vive generalmente sui fondali e litorali rocciosi,
a profondità comprese tra i 15 e i 100 metri. In estate,
l'aragosta cambia guscio accrescendosi di dimensione. In questa
fase l'animale fuoriesce completamente dalla sua corazza, si
rifugia in un anfratto e attende, nutrendosi di conchiglie di
molluschi ricche di sali minerali, che lo strato più esterno
si solidifichi in una nuova corazza. Anche la riproduzione avviene
in estate. Di solito l'aragosta non e un crostaceo solitario
ma vive in colonie molto numerose. Le sue carni ottime e molto
apprezzate la rendono una specie di notevole interesse commerciale.
GRANCHIO
Ha dieci zampe, cinque per lato, con la prima coppia anteriore
(chele), che funge in alcune specie da arma di difesa. Le zampe
addominali sono piccole e sottili. Nell'esemplare maschile, sotto
l'addome vi sono so lo
le prime due paia, mentre nella femmina sono quattro per ogni
lato poiché sono necessarie a sostenere le uova durante
il periodo della deposizione. I granchi vivono sia nell'asciutto
fra i massi delle scogliere, sia sott'acqua. Vi sono decine di
specie di granchi. Il più famoso e il granchio corridore,
così detto perché, se disturbato, si rifugia fra
gli scogli con velocità sorprendente. Nelle zone più
calde del Mediterraneo e nei tropici esiste un granchio, chiamato
scientificamente Uca tangeri, molto apprezzato dal punto di vista
gastronomico, a differenza del granchio corridore. Ma il granchio
nostrano più interessante e più conosciuto dal
punto di vista culinario, perché spesso ingrediente di
zuppe di pesce e di sughi saporitissimi, è il favollo,
scientificamente chiamato Eriphia spinifrons.
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