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A Venezia le spezie provenienti dall'Oriente venivano immagazzinate nel
Fondaco dei tedeschi prima di prendere la strada dei valichi, alpini ed essere smistati in
mezza Europa; a Genova, invece, il mercato delle spezie si teneva sotto gli archi gotici
dei portici di Sottoripa vicino al palazzo del banco San Giorgio, costruito, in parte con
le pietre ricavate dall'edificio demolito a suon di tromba che i veneziani avevano
occupato a Costantinopoli, fino al colpo di mano dei greci, alleati dei Genovesi, del 25
Luglio 1261. Sotto questi stessi portici, dove tutt'oggi si possono ammirare e sentire
tavolozze di colori e profumi " di ogni sorta di spezie" in grani, in polvere,
in stecche, in baccelli, ha certamente camminato, osservando e annusando anche Cristoforo
Colombo, dotato, com'è noto, di un eccezionale senso dell'olfatto. Tanto che quando gli
capiterà l'occasione di identificare quella "non cannella", che domenica 4
Novembre 1492, Martin Alonso, grande quanto difficile e sfortunato compagno di avventura,
crede di aver trovato a Cuba, non avrà un attimo di dubbio, e la boccerà al volo,a naso.
Magari anche rallegrandosene un pò... " IL contromastro della Pinta disse che aveva
trovatogli alberi di cannella. L'Ammiraglio andò subito colà, ma constatò che non lo
erano. (dal diario di bordo del primo viaggio). A Genova l'uso, la moda, la mania
delle spezie (come ci confermerà T. L. Belgrano, ne "Le vite dei genovesi",
accennando "a ciò che meglio e comunemente si piacessero i palati dei nostri vecchi
") era cresciuta a dismisura dopo le prime Crociate e d'alcune di esse, come il pepe,
può dirsi che "faceasi allora quel consumo che oggi so fa dello zucchero e del
caffè". Genovesi e Liguri, in seguito, riusciranno tuttavia a svincolarsi della
seducente abitudine, naturalmente per quelli che se lo potevano permettere, dei cibi
speziati. Rivolgendosi poi sempre più ai loro prodotti interni come: l'olio, il basilico,
il prezzemolo, la salvia, l'aglio, rosmarino, il timo, il pesce, ecc. Mentre i veneziani
continueranno a prediligere, decisamente, le spezie, importate dell'Oriente.
Venezia e Genova: due
"scuole di pensiero", due paesaggi gastronomici che si differenziano proprio
sull'utilizzo delle spezie e delle erbe aromatiche, pur avendo entrambi attinto a simili
esperienze d'oltremare.
<< In alto a sinistra: "Genua"
(1850); in basso a sinistra: foto dei Portici di Sottoripa a Genova
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