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Il re della tavola imbandita "Il cappon magro"
La gastronomia ligure vanta un invidiabile primato: quello di possedere un
piatto che riassume, in una vera e propria sintesi architettonica dove felicemente si
sposano i prodotti del mare e della terra, tutti gli odori, i sapori e i colori
dell'intera regione. Unico nella sua imponenza tra le elaborazioni tipiche italiane,
simbolo di opulenza e di gioia, festa grande del gusto e della vista, il cappon magro e
anche cibo-ornamento, posto a rallegrare come ideale bouquet le tavolate delle grandi
occasioni. Qual'e 1'origine di questo piatto straordinario? Tante le ipotesi: c'e chi lo
vuole, agli inizi, modesto cibo marinaro, confezionato naturalmente con la limitata
dotazione di bordo, e poi col tempo arricchitosi, a terra, fino alla attuale orgogliosa
baldanza; c'è chi intravede, nella sua forma composita e colorata, addirittura accenti
moreschi. Circa il suo nome, 1'opinione più diffusa e che derivi dal pesce cappone,
appunto uno dei suoi principali elementi, ma non manca chi pensa all'allusione all'omonimo
piatto grasso (il classico galletto castrato), un tempo certo più vagheggiato. Il pesto
I marinai sono stati nei secoli i principali involontari mezzi di
interscambio tra le cucine del mediterraneo. Arrivando con le loro navi portavano spezie e
prodotti da luoghi lontani e assaggiavano i piatti tipici dei porti che li ospitavano. In
Liguria nei piccoli porticcioli circondati da una terra impervia e scoscesa, quando
venivano avvistate le navi in lontananza, le donne uscivano di fretta dalle case. Andavano
nei loro orti ricavati terrazzando la montagna e raccoglievano le foglie profumate del
basilico. Nei mortai mettevano i pinoli, doni spontanei della natura, dalle proprietà
afrodisiache e l'aglio che conferiva al sugo un profumo intenso.
Era allora che tornando i
profumi si mischiavano, i marinai da sempre uomini rozzi e violenti, diventavano ad un
tratto dolci e curiosi di nuove sensazioni d'amore.
P.S: I pinoli fin da tempi remoti erano considerati potenti afrodisiaci. Galeno, già nel
secondo secolo D.C. raccomandava agli uomini di bere, prima di coricarsi, un bicchiere di
miele accompagnato da 20 mandorle e da 100 pinoli. Provare per credere!
Comunque il pinolo dal potere più forte e quello proveniente dal Pinus Gerardiana che
cresce solo sulla parte nord-ovest dell'Himalaya fra i 2000 e i 4000 m.
<< In alto a sinistra: "Genova:
Villa Doria" (1835) di William Leighton Leitch
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