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I "Luciani"
abitanti di Santa Lucia, il più
antico e celebrato borgo marinaio di Napoli, oltre ad essere espertissimi pescatori, hanno
la prerogativa di saper ben cucinare il pesce; in particolar modo il "polipo verace" che hanno sempre
pescato nei modi più vari. Il polipo verace, attratto dal bianco, viene adescato da una
candida piumetta, collocata al centro di una piccolissima ancora a cinque bracci che si
chiama "filatiello". Può
anche essere pescato con l'anfora di creta la "mummarella"
pure dipinta di bianco e contenente pietre altrettanto candide, che si cala sul fondo,
attaccato ad una corda presso una roccia. Il verace se la vede, la vuota dei ciottoli e vi
si installa, come in un comodo nido e il pescatore, avvertito dalle pietre sparse intorno,
tirando la "mummarella", lo cattura. Ma vi è un terzo modo, con il
quale l'aristocratico polipo, finendo in bellezza, dà luogo ad un eccezionale spettacolo.
Si vedono nelle notti d'estate di Santa Lucia mille e mille luci sul mare; è uno
spettacolo fantastico: sono le "Lampare",
che avanzano lentamente con la lampada fissa sulla prua. Il mare diventa in quel punto
d'argento e così il polipo, attratto dalla luce, emerge e viene arpionato dal pescatore
con la fiocina, chiamata "Lanzaturo".
<< In alto a sinistra:
"Santa Lucia Sea-front in Naples" (1828) di Silvester Shredin; in
basso: una foto d'epoca raffigurante un banco di pescatori del XIX Secolo.
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